Introduzione, il Bafometto.
Bafometto o Baphomet è il nome, ricorrente nella letteratura occultista del XIX secolo, di un idolo pagano della cui venerazione furono accusati i Cavalieri templari.
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| (Bafometto) |
Ne esistono varie descrizioni ed iconografie: un idolo con un teschio umano, una testa con due facce, un idolo-gatto e una testa barbuta. Il termine ricorre per la prima volta nei verbali del processo contro i Cavalieri templari, ma durante la soppressione dell'ordine fu sostenuto dall'Inquisizione che i cavalieri usassero un Bafometto come parte delle loro cerimonie di iniziazione. Questo fatto, oltre ad altre asserzioni, fece sì che il loro Ordine religioso fosse accusato di eresia e idolatria. Essendo un nome estorto sotto tortura durante gli interrogatori dei Templari, non si può escludere che possa essere stato originato semplicemente come un'onomatopea o un errore di trascrizione dei verbali, nei quali in effetti il termine ricorre per la prima volta. Sull'origine del misterioso termine sono state elaborate numerose teorie, nessuna delle quali provata: una deformazione latinizzata di Mahomet, una versione medievale europea di Maometto, il nome del profeta dell'Islam. Idries Shah propose che Baphomet deriverebbe dal sostantivo arabo: Abu fihama, con il significato di "padre dell'ignoto", e associato con il sufismo. Eliphas Lévi propose che il termine fosse composto da una serie di abbreviazioni lette al contrario: "Tem. ohp. ab" che prendono origine dal latino Templi omnium hominum pacis abhas, con il significato di "padre della pace universale tra gli uomini". Dalle parole greche Baphe e Metis, che insieme significherebbero "battesimo di saggezza". Una corruzione del termine ebraico Behemoth (letteralmente "Bestie", pluralis maiestatis di "behemah"), citata nel libro biblico di Giobbe (40:15) e di Ezra (6:49 e 6:51). Se tradotto secondo il cifrario di Atbash (scoperto dallo studioso Schonfield), l'origine del termine sarebbe Sophia, la parola greca per Saggezza. Ma la rappresentazione più famosa del Bafometto è quella della forma di un capro umanoide alato con seno e una torcia sulla testa tra le corna. Questa immagine proviene dall'opera di Eliphas Lévi, “Dogme et rituel de la haute magie” (Dogma e rituale dell'alta magia) del 1855-56. Il Bafometto, come suggerisce l'illustrazione di Levi, è stato occasionalmente mal interpretato come sinonimo di Satana o come un demone, un membro della gerarchia dell'Inferno. Nella testa del Bafometto di Levi era inscritto un pentacolo, che è un simbolo adottato dai fedeli della Wicca e da altri seguaci dell'occultismo, dove anche una testa di capro inscritta in un pentagramma invertito, è un simbolo occasionalmente adottato dai satanisti. La testa, le corna e la torcia insieme prendono la forma di un Fleur de lys.
Probabile provenienza.
Il Sagittario (in latino Sagittarius, abbreviato in Sgr) è una costellazione dello zodiaco, comunemente raffigurato come un centauro tendente un arco; si trova tra lo Scorpione ad ovest e il Capricorno ad est e contiene al suo interno il centro galattico e un gran numero di oggetti. La costellazione è facilmente riconoscibile grazie ad un asterismo noto come la Teiera: le stelle Kaus Media (δ Sagittarii), Kaus Australis (ε Sagittarii), Ascella (ζ Sagittarii) e φ Sagittarii formano il corpo della teiera, Kaus Borealis (λ Sagittarii) è il coperchio, Alnasl (γ Sagittarii) è il beccuccio, e Nunki (σ Sagittarii) e τ Sagittarii sono il manico. La costellazione contiene al suo interno il centro galattico e infatti la scia della Via Lattea è qui particolarmente luminosa. E’ possibile distinguere due regioni principali: la Grande Nube del Sagittario, che occupa gran parte del settore più occidentale della costellazione sul confine con l'Ofiuco e lo Scorpione, e la Piccola Nube del Sagittario, coincidente con l'oggetto M24. Ad occhio nudo sono osservabili molte stelle di sottofondo di quinta e sesta grandezza, tuttavia, poiché il nostro sistema solare si trova sul bordo interno del braccio di spirale cui appartiene, i ricchi campi stellari osservabili in questa direzione appartengono a bracci più interni e dunque più lontani. Ciò comporta che la densità di stelle visibili ad occhio nudo sia inferiore ad altre aree di cielo, come quella delle costellazioni di Orione e della Nave Argo.
Il Centauro (in latino Centaurus, abbreviato in Cen) è una delle 88 costellazioni moderne, faceva già parte dell'elenco di 48 costellazioni redatto da Tolomeo. Si tratta di una delle costellazioni più estese del cielo, ed è visibile per intero dall'emisfero sud o alle basse latitudini settentrionali. In tempi storici questa costellazione era visibile per intero anche dalle latitudini temperate medie, al punto che era perfettamente nota sia ai Greci che ai Romani. A causa della precessione degli equinozi, questa parte di cielo ha assunto declinazioni sempre più meridionali, al punto che oggi, dalle regioni in cui era una volta visibile può essere osservata soltanto parzialmente. Il Centauro è un'importante costellazione australe, di notevole estensione e particolarmente luminosa e ricca, grazie alla presenza di alcune fra le stelle più luminose dell'Associazione Scorpius-Centaurus, l'associazione OB più vicina al Sole. Si tratta di un'associazione stellare composta da stelle blu luminose con un'origine comune e che si muovono assieme nello spazio. Il Centauro contiene anche la stella più vicina al Sole, Alfa Centauri, distante 4.3 anni luce, nota anche come Rigil Kentaurus, dall'arabo «piede del centauro», ad occhio nudo appare come la terza stella del cielo per grandezza, ma con un piccolo telescopio si nota che è una stella doppia, formata da due stelle gialle come il Sole. Una terza stella, molto meno brillante, viene chiamata Proxima Centauri (La Vicina del Centauro) perché leggermente più vicina a noi delle altre due. Beta Centauri si chiama Hadar, che in arabo vuol dire «una di due stelle che stanno in coppia». Alfa e Beta Centauri segnano le zampe anteriori del Centauro e fanno da indicatori della piccola ma luminosa Croce del Sud, che si trova sotto i suoi quarti posteriori. Il Centauro contiene anche l'ammasso globulare di stelle più grande e più brillante visibile dalla Terra, Omega Centauri.
Il Capricorno (in latino Capricornus) è una costellazione dello zodiaco, si trova nell'emisfero australe, fra il Sagittario ad ovest e l'Aquario a nord e ad est. Questa costellazione è la più piccola fra quelle dello zodiaco, nonché una delle più deboli dopo i Pesci e il Cancro, tuttavia, le sue stelle più brillanti si dispongono a formare un triangolo facile da riconoscere, ad est del Sagittario, i cui vertici sono Algedi (α Capricorni) a nordovest, Deneb Algedi (δ Capricorni) a nordest e ω Capricorni a sud. Il Capricorno possiede inoltre un buon numero di stelle di quarta grandezza concatenate e relativamente vicine fra loro, che ne facilitano l'individuazione anche in cieli non troppo bui. δ Capricorni (Deneb Algedi) è la stella primaria, si tratta di un astro bianco di magnitudine 2.85, relativamente vicino a noi (dista 39 anni luce). Costituisce l'estremità nord-orientale della costellazione.
Il sistema solare più prossimo alla Terra.
Alfa Centauri (α Cen / α Centauri o α del Centauro, secondo la nomenclatura di Bayer, conosciuta anche come Rigel Kentaurus o Rigil Kent o, più raramente, come Toliman) è un sistema stellare triplo situato nella costellazione australe del Centauro.
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(Il Sole nella costellazione di Cassiopeia, visto da Alfa Centauri) |
Possibili pianeti abitabili. In passato si pensava che la presenza di pianeti extrasolari orbitanti attorno a stelle doppie fosse improbabile, a causa delle perturbazioni gravitazionali indotte delle stelle componenti il sistema. Ma la scoperta di pianeti attorno ad alcune stelle doppie, come γ Cephei, fa ritenere attualmente possibile l'esistenza di pianeti di tipo terrestre nel sistema di α Centauri. Essi potrebbero orbitare attorno alla componente A o alla componente B, oppure possedere un'orbita sufficientemente ampia da comprendere entrambe le stelle. Le due stelle principali del sistema mostrano caratteristiche molto simili a quelle del nostro Sole (come ad esempio l'età e la metallicità (quest'ultima un fattore molto importante per la formazione di pianeti rocciosi di tipo terrestre), per cui l'interesse degli astronomi verso questo sistema è ulteriormente incrementato. Vari gruppi di ricerca specializzati nel trovare pianeti extrasolari hanno utilizzato diversi sistemi di misurazione della velocità radiale o del transito per cercare eventuali corpi orbitanti attorno alle due stelle principali, ma finora tutte le ricerche condotte non hanno permesso di individuare attorno alle due stelle principali, come nane brune, pianeti gioviani o piccoli pianeti terrestri. Modelli simulati al computer suggeriscono che la formazione di giganti gassosi simili a Giove e Saturno sia molto improbabile, a causa dei forti effetti gravitazionali e del momento angolare orbitale di questo sistema binario. La grande similarità fra le componenti del sistema ed il Sole in quanto a tipo spettrale, età e probabile stabilità delle orbite, ha suggerito che α Centauri sia uno dei siti più probabili per lo sviluppo di vita extraterrestre su un potenziale pianeta. Alcuni astronomi credono però che eventuali pianeti di tipo terrestre potrebbero essere aridi o non possedere un'atmosfera con spessore sufficiente a sostenere la vita; questo perché nel nostro Sistema Solare sia Giove che Saturno furono probabilmente fondamentali nel perturbare l'orbita delle comete, dirigendole verso la parte più interna del sistema solare, dove avrebbero fornito ghiaccio, e quindi acqua, ai pianeti interni. L'esistenza di una eventuale Nube di Oort non può essere però al momento esclusa. Un possibile pianeta simile alla Terra attorno a α Centauri A dovrebbe trovarsi a circa 1.25 UA dalla stella (circa a metà strada fra la distanza dell'orbita terrestre e quella marziana) per avere delle condizioni climatiche che consentano la presenza di acqua allo stato liquido. Per mantenere queste condizioni attorno a α Centauri B, un pianeta dovrebbe trovarsi ad una distanza di 0.7 UA, con un'orbita dunque simile a quella di Venere.
Sviluppo e probabile civiltà.
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(Opera di Carlos Schwabe, 1923 |
Aspetto fisico. Un Gregario o Caprino medio ha un’altezza media di 2 metri e su questi parametri possiamo identificare buona parte di tutta la popolazione. L’aspetto è tipicamente umano, dotato di arti, braccia, spalle e un torace possente che scendendo si assottiglia sempre di più, presentando una vita stretta ai fianchi e delle gambe sempre più affusolate e sottili, quasi pesciformi, seppur bipedi. Nella sua interezza, il loro aspetto fisico somiglia ad una V, dove la punta in basso corrisponde alle gambe affusolate e i minuscoli piedi, mentre al vertice, la biforcazione, descrive l’ampio torace, sormontato invece da una testa del tutto umana. La sua struttura ossea è possente in grado di reggerne la mole, la forza fisica e la considerevole altezza. Dall’aspetto fisico quasi umano, si riscontra una testa del tutto unica, tipicamente umana nei tratti del viso, ma che presenta ai lati sopra le orecchie, delle corna massicce, ricurve all’indietro e che si fondono con una strana capigliatura creando una sorta di lignea scultura. La pelle, sicuramente diafana, bianca e pallida, varia di colore, forse sono soggetti a mimetismo, in grado di cambiare il loro aspetto esteriore in base alle più diverse circostanze climatiche. Comunicano per via telepatica, ma sono capaci di emettere anche dei suoni e/o parole, attraverso una complessa lingua parlata e scritta. Sembra che non indossino abiti, soprattutto dal busto in su, anche se ci sono testimonianze che riportano di aver percepito questi esseri con indosso bracciali, collane, anelli o ornamenti di un metallo sconosciuto, mentre in altri con abiti tipicamente e stranamente umani. E’ evidente una forte somiglianza con una componente razziale “umana o umanoide”, questo fa supporre una loro antica genesi, dove a seguito delle sperimentazioni antropomorfe degli Uomini Primi, si passò successivamente alle ibridazioni umane, creando i primi modelli di umanoidi che poi porteranno a razze più compiute e simili al loro creatore.
Un caso anomalo nella “Gerarchia Superiore”. La razza Gregari, insieme a quella dei Felini e dei Canidi, fa parte insieme all’Uomo Primo della famigerata “Gerarchia Superiore”. Questa Gerarchia è una sorta di cupola dove si detiene il potere galattico sul progetto alieno-umano, per il controllo della forza energetica presente nell’Universo: le Anime. Pur essendo una tra le prime e più antiche razze create, grazie alla sua particolare evoluzione, non ha mai fatto parte attiva nel vertice del potere. Compito della “Gerarchia Superiore” è quello di mandare avanti il “Progetto di Perfezionamento Umano”, ovvero sorta di missione astro-biologica, nel quale sia possibile fondere l’attuale essere umano, con le razze aliene, soprattutto quelle della Gerarchia e lo stesso Uomo-Primo. Recuperare le anime ribelli, conquistare l’immortalità, arrivare attraverso di esse alla Coscienza e forse, persino prenderne il posto. In questo complesso scacchiere è facile capire che la “Gerarchia Superiore” è nata per meglio controllare e monitorare tutto il lavoro svolto dalle razze aliene presenti. Si scopre, quindi, che la razza dei Gregari o Caprini svolge un compito di “corpo ibridante” nei confronti degli Esseri Umani e probabilmente, essendo in parte animici, riescono a condurre esperimenti direttamente per l’Uomo Primo.
Interferenze con l’Uomo. L’intervento della razza dei Gregari sul genere umano è intimamente connessa agli esperimenti genetici e di ibridazioni che conducono per conto degli Uomini Primi, concedendo i loro corpi come mezzo di fusione tra loro e gli attuali Esseri Umani creati dagli Alieni. Al momento non disponiamo di molti dati al riguardo, sia perché questo genere di interferenza è molto raro, sia perché il lavoro che svolgono è ancora avvolto dal mistero. Sappiamo, però, che svolgono azioni di interventi per rimuovere o inserire nuovi microchip, molto più sofisticati e tecnologicamente avanzati, ma soprattutto seguono alcuni tipi particolari di impianto di feti (ibridi umano-caprini) nelle donne, compiendo quasi sempre veri e propri atti sessuali con le addotte. Sembra non parassitano a livello di Memoria Aliena, ma sono responsabili della creazione continua di blocchi di acquisizione di Coscienza, soprattutto nei loro riguardi. Sono molto abili a restare nell’ombra, agendo sulla sfera emotiva e sessuale degli Umani con cui sono in contatto, soprattutto le femmine e in misura minore con i maschi della nostra specie, specie i compagni delle addotte da loro fecondate.
Il Sagittario.
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(Il dio Pan) |
I Centauri. I centauri erano bestie mitiche, metà uomini e metà cavalli. Erano esseri selvaggi e zotici, soprattutto se avevano bevuto. Ma un centauro, Chirone, spiccava tra tutti, in quanto saggio e colto, ed è lui quello rappresentato dalla costellazione del Centauro. Chirone era nato da genitori diversi di quelli degli altri centauri, e ciò spiega la sua differenza di carattere. Suo padre era Crono, re dei Titani, che un giorno rapì e sedusse la ninfa marina Fillira. Colto sul fatto dalla moglie Rea, Crono si tramutò in cavallo e fuggì al galoppo, lasciando Fillira incinta di un figlio ibrido. Chirone crebbe e diventò un esperto di caccia, medicina e musica, la sua grotta sul monte Pelio divenne una vera e propria accademia per giovani principi alla ricerca di una buona istruzione. Gli dèi e gli eroi dell'antica Grecia avevano tanta fiducia in lui da nominarlo padre adottivo di Giasone e di Achille, forse il suo allievo più famoso fu Asclepio, figlio di Apollo, che divenne il più grande di tutti i guaritori ed è commemorato nella costellazione di Ofiuco. Nonostante in vita avesse fatto tanto bene, Chirone subì una morte tragica. A causargliela fu una visita fatta da Eracle al centauro Folo che lo trattenne a cena e gli offrì del vino preso dalla giara comune di tutti i centauri. Quando questi si accorsero che si stavano bevendo il loro vino, irruppero furiosi nella grotta, armati di sassi e alberi. Eracle li ricacciò indietro con una raffica di frecce. Alcuni centauri si ripararono da Chirone che non aveva partecipato all'attacco, e una delle frecce di Eracle lo colpì accidentalmente a un ginocchio. Eracle, che aveva a cuore la sorte del centauro buono, la estrasse prontamente, profondendosi in scuse, pur sapendo bene che la sorte di Chirone era ormai segnata. Neanche la medicina più potente poteva, infatti, contrastare il veleno del sangue dell'Idra in cui Eracle aveva immerso le sue frecce. In preda agli spasimi ma incapace di morire, poiché era il figlio immortale di Crono, Chirone si ritirò nella sua grotta. Piuttosto che farlo soffrire in eterno, Zeus accettò che la sua immortalità fosse trasferita a Prometeo. Finalmente liberato, Chirone morì e fu posto fra le stelle. Un'altra versione della storia dice più semplicemente che Eracle andò a far visita a Chirone e che mentre i due esaminavano le sue frecce una di queste accidentalmente cadde sul piede del centauro. In cielo il centauro è rappresentato sul punto di sacrificare un animale (la costellazione del Lupo) sull'altare (quella dell'Altare). Eratostene dice che questo fatto è un segno della sua virtù.
Il Capricorno. Questa costellazione è una delle più antiche che siano state definite, forse la più antica, nonostante la sua debole luminosità. Disegni di un capricorno o simili sono stati trovati su tavolette babilonesi di tremila anni fa. Il Capricorno è una creatura dall'aspetto alquanto improbabile, con la testa e le zampe anteriori di capra e la coda di pesce. La costellazione ebbe chiaramente origine ai tempi dei Babilonesi e dei Sumeri, che avevano una passione per le creature anfibie, gli antichi Sumeri la chiamarono Suhur-Mash-Ha, il pesce capra. Per i Greci, che la chiamarono Egocero (capra cornuta), la costellazione si identificava con Pan, dio della campagna che aveva corna e zampe di capra. Pan, una creatura giocosa di natali incerti, passava gran parte del suo tempo a caccia di donne o sonnecchiando. Riusciva a spaventare la gente grazie al suo grido particolarmente forte, da cui ebbe origine la parola «panico». Uno dei suoi figli fu Croto, che s'identifica con la costellazione del Sagittario. Il tentativo di Pan di sedurre la ninfa Siringe fallì quando quella si trasformò in un mucchio di canne. Mentre lui teneva strette a sé le canne il vento soffiò fra di esse, producendo un suono incantevole. Pan scelse alcune di quelle canne di misura diversa e le unì una all'altra con la cera formando la famosa zampogna di Pan, detta anche Siringa. Per due volte Pan portò soccorso agli dèi. Durante la lotta degli dèi contro i Titani egli soffiò in una conchiglia contribuendo alla fuga dei nemici. Secondo Eratostene questa è la sua connessione con la conchiglia responsabile della parziale raffigurazione di pesce che ha in cielo, sebbene Igino dica, ma la cosa suona leggermente assurda, che essa è dovuta al fatto che lanciò crostacei alla volta dei nemici. In un'occasione posteriore Pan urlò agli dèi che si stava avvicinando il mostro Tefeo, mandato contro di loro dalla Madre Terra (Gea). Su suggerimento di Pan gli dèi si trasformarono in animali per ingannare il mostro. Lo stesso Pan si rifugiò in un fiume, trasformando in pesce la parte inferiore del suo corpo. Zeus lottò con Tefeo, ma il mostro riuscì a strappare i nervi dalle mani e dalle gambe del dio, lasciandolo azzoppato. Ermes e Pan glieli restituirono, permettendogli di riprendere l'inseguimento di Tefeo. Zeus lo fermò con la sua folgore e alla fine lo seppellì sotto il Monte Etna, in Sicilia, che, a causa del respiro del mostro, continua a vomitare fuoco. Per ringraziarlo dei suoi servigi, Zeus sistemò l'immagine di Pan nel cielo come costellazione del Capricorno. La stella Alfa del Capricorno viene chiamata sia Algedi che Giedi, dall'arabo al-jady che significa «il capretto», il nome arabo della costellazione. Delta del Capricorno si chiama Deneb Algedi, dall'arabo «coda di capretto». Il tropico del Capricorno è la latitudine terrestre in cui il Sole è perpendicolare a mezzogiorno al solstizio d'inverno, intorno al 22 dicembre. Ai tempi dei Greci il Sole era in Capricorno a quella data, ma l'effetto della precessione fa sì che oggi al solstizio d'inverno esso sia in Sagittario.
Fonte: "Mondi Alieni" di Federico Bellini (2009/11)





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